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SKY pensa dal 2012 al digitale terrestre e IPTV, in arrivo nuovi canali HD

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Messaggio  Armanduk Lun Mag 25, 2009 1:55 pm

Fonte: CorriereEconomia

SKY pensa dal 2012 al digitale terrestre e IPTV, in arrivo nuovi canali HDSky si trova al centro di una nuova guerra mediatica, in buona parte determinata dal suo stesso successo. In termini di fatturato, l'anno prossimo secondo IT Media Consulting la tivù di Murdoch potrebbe superare Rai e Mediaset, diventando il «primo polo» televisivo italiano. E forse il più concentrato sull' evoluzione dei gusti del pubblico.

«È il pubblico — dice il vicepresidente di Sky Italia Andrea Scrosati sintetizzando la strategia dell'azienda — che sceglierà le piattaforme tecnologiche preferite: l'azienda si adeguerà rapidamente».

Ma nel cielo di Sky si addensano le nubi. La Rai potrebbe non rinnovare il contratto che la lega all' azienda guidata da Tom Mockridge, contratto in scadenza a fine luglio, che consente agli abbonati al satellite di ricevere le tre reti Rai e i canali Raisat.

Il progetto dell'emittente pubblica, insieme a Mediaset e con una piccola quota di Telecom Italia Media, è infatti quello di lanciare un «secondo polo» satellitare che partirà a luglio — Tivù Sat, la società presieduta da Luca Balestrieri — sfidando il monopolio di Rupert Murdoch.

Rinunciando a un super-veicolo come Sky, Viale Mazzini farebbe una scelta unica tra i servizi pubblici, che al contrario stanno cercando di utilizzare tutti i canali disponibili per raggiungere il pubblico «là dove si trova» (le parole sono della manager della Bbc Caroline Thomson), e tanto più il pubblico della pay-tv, di alto valore pubblicitario per censo ed età. E proprio l'emittente inglese ha creato un proprio canale satellitare gratuito (Freesat) ma non ha rinunciato a diffondere i suoi programmi attraverso la murdochiana BSkyb. Chi lo ha fatto, in passato, è stata la privata Itv, che doì se n'è Dentita ed è tornata a bordo del satellite.

Piattaforme - Dal gruppo di lavoro creato dal direttore generale della Rai Mauro Masi starebbe al contrario emergendo l'orientamento a non rinnovare il contratto con Sky sulla base di considerazioni sia economiche (l'effettivo beneficio della presenza Rai sulla piattaforma del concorrente) sia strategiche (l'alleanza con Mediaset in Tivù Sat). In ogni caso, dicono in Viale Mazzini, a giugno saranno effettuate le prove di criptaggio dei nuovi decoder per Tivù Sat, prodotti da Telesystem, Humax e Adb, che da luglio dovrebbero essere in commercio.

Quanto a Mediaset, Fedele Confalonieri ha da poco dichiarato che la riflessione, al momento, riguarda soltanto la Rai e che le decisioni del Biscione saranno prese dopo l'estate.

Per capire che cosa accade nell'etere bisogna ricordare che in tutti i Paesi la televisione satellitare a pagamento e ora il digitale terrestre stanno guadagnando rapidamente posizioni. Il piccolo schermo è teatro di un grande cambiamento: calano ascolti e ricavi pubblicitari delle emittenti tradizionali mentre cresce il peso della pay-tv e il pubblico si frammenta in mille canali, preferenze e nuove abitudini.

È una vera e propria rivoluzione mediatico-pubblicitaria in cui Sky Italia gioca un ruolo da protagonista ma dove anche i concorrenti si muovono verso il digitale e la pay-tv.

«Non so — dice ancora Scrosati — quali piattaforme useremo nel 2015. Certo il 31 dicembre 2011 scade il vincolo che ci impedisce di trasmettere via digitale terrestre, quindi dal 2012 potremo usare anche quel canale. Il dubbio riguarda la sua capacità trasmissiva piuttosto limitata, soprattutto per trasmettere- alta definizione. E noi sull'alta definizione puntiamo molto, tanto che in un anno prevediamo di raddoppiare i canali in HD».

L'altra piattaforma tecnologica è l'Iptv, cioè la tivù via Internet veicolata sui cavi telefonici. «Sky Italia — dice ancora Scrosati — ha fatto una scelta diversa da quella della cugina BSkyb in Inghilterra, (che ha acquisito l'operatore Easynet, ndr): è stata quella di offrire il proprio bouquet sulle tre Iptv nazionali, Telecom Italia, Fastweb e Wind. Lo sviluppo di questa piattaforma dipenderà da due fattori: il primo è ancora il gradimento del pubblico; il secondo è l'effettiva ampiezza di banda che gli operatori metteranno in campo e la conseguente qualità di trasmissione».

Offerte multiple - Riassumendo, Sky vuole utilizzare tutte le tecnologie disponibili: dal satellite, di cui intende conservare il dominio, al digitale terrestre fino all'Iptv. «La ragione che spinge Sky a voler essere presente su tutte le piattaforme tecnologiche — sostiene Augusto. Preta, di IT Media Consulting — è duplice: da un lato la quasi saturazione del mercato satellitare italiano, circa il 25%, con 4,8 milioni di abbonati. Dall'altro la non proprietà dell'infrastruttura satellitare stessa, che Sky utilizza affittando i servizi di Eutelsat».

In prospettiva, aggiunge l'esperto, la tecnologia più efficace potrebbe essere proprio l'Iptv, unica a offrire al meglio la doppia modalità d'uso della tivù «lineare», il palinsesto a ore fisse, e della tivù a richiesta. Se questi sono i capisaldi strategici, fortissima è l'aggressività commerciale dei Murdoch boys. Come ha scritto il Financial Times giocando sul significato della parola Sky, «l'unico limite è il cielo».

Ne sa qualcosa l'ex capo di Tiscali Mario Rosso, che proprio a Londra per mesi ha trattato con «gli australiani» per la cessione di Tiscali Uk a BSkyB, per poi concludere cedendo l'azienda di Renato Soru a Carphone. «In Inghilterra — dice Rosso — mentre oggi stiamo perfezionando la vendita di Tiscali Uk, BSkyb offre ai nostri ex clienti pacchetti super-scontati composti da accesso alla banda larga e tivù. Non a caso nel primo trimestre 2009 hanno acquisito il 40% dei nuovi clienti inglesi alla banda larga. In 18 mesi, con la formula connessione gratis a chi si abbona alla tivù, hanno raccolto due milioni di abbonati».


Edoardo Segantini
per "Corriere Economia"

Armanduk
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