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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' .........

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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' ......... Empty Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' .........

Messaggio  Armanduk Ven Gen 02, 2009 4:34 pm

Per gli italiani all'estero la questione del "criptaggio Rai" sembra d'importanza non solo materiale ma anche culturale: un vero e proprio caposaldo irrinunciabile del legame che persiste con la loro madre-patria. La deriva che essi paventano è quella di un crollo della diffusione della lingua nel mondo, trasmessa anche grazie ai grandi media nazionali. La Svizzera, già da tempo, ha adottato un metodo di diffusione che fa anche al caso della Radiotelevisone Italiana che, con le opportune modifiche, potrebbe assicurare totale visibilità all'estero e consentire all'emittente l'acquisizione di un bacino d'utenza - pagante - molto più consistente rispetto a quello attuale. "Abbiamo i diritti di diffusione limitatamente al territorio elvetico, - spiega l'ingegnere Nicolas Cattaneo responsabile distribuzione vettori Rtsi - per questo già da quando abbiamo attivato la diffusione su satellite abbiamo creato le condizioni per proteggere il nostro segnale tramite le schede". In seguito, con il passare del tempo, si è "sviluppata" la richiesta dei cittadini svizzeri che risiedevano oltre confine di poter guardare i programmi nazionali e "per questo - afferma Cattaneo - abbiamo dato anche a loro la possibilità di ricevere il nostro segnale semplicemente richiedendo la tessera, alla quale avevano diritto in quanto cittadini della confederazione, pagando una parte del canone, anche se non risiedono in Svizzera". Così facendo la Rtsi (Radio televisione svizzera italiana) e SSR hanno potuto acquisire i diritti dei programmi da lanciare nell'etere, senza dover affrontare costi esorbitanti per l'acquisto dei diritti televisivi, grazie alla protezione delle trasmissioni per mezzo del decoder satellitare. La tessera, infatti, è personale e ad oggi, il numero di utenti in tutta Europa è di 700mila abbonati: "la situazione è molto sotto controllo" spiega Cattaneo, infatti la televisione sa dove si trova ogni smart-card in ogni paese europeo, e "se ci dovessero essere degli abusi è possibile bloccare le schede dirette", grazie al controllo remoto. Questo per l'azienda significa: "più lavoro a livello gestionale ma ci dà - dice Cattaneo - più consapevolezza della parte di utenza che riceve il segnale". Il costo d'attuazione per il fornitore è di "svariati milioni di euro", ma per la Svizzera "era l'unica possibilità, altrimenti non potevamo avere i diritti perché ci sarebbero costati troppo", afferma Cattaneo. Sebbene la Rtsi non avesse altra scelta, la decisione di portare le trasmissioni su satellite, concedendo la decodifica del segnale ai cittadini elvetici, si è rivelata un buon investimento - a fronte del risparmio per l'acquisizione dei diritti televisivi e gli introiti derivanti dai canoni. Per questo il sistema italiano non regge il confronto con quello elvetico, perché si trova a dover fare i conti con una modernizzazione che i vicini d'oltralpe stavano già raggiungendo nel 1998/99 - quando è iniziata la rivoluzione satellitare. Senza contare il guadagno derivato dalla capacità di intercettare una popolazione interessata - e disposta al pagamento del canone - che altrimenti si troverebbe 'costretta' a rivolgersi ad altri grandi broadcaster dell'etere: alcuni italiani residenti all'estero (popolazione europea di 2milioni e mezzo di persone) hanno scelto l'abbonamento Sky per guardare i programmi italiani criptati dalla Rai, investendo denaro in qualità e quantità, per non vedersi negata la possibilità di seguire i programmi nazionali in lingua. "Rimane un contatto con la nazione, con la realtà locale dove sono nati o da dove si sono allontanati per lavoro. Con questo sistema - spiega Cattaneo - copriamo gran parte dell'Europa e possiamo dare loro la possibilità di vedere e di capire cosa succede in tempo reale". Va aggiunto che il sistema satellitare non è strettamente vincolante per l'emittente che può decidere, a sua discrezione, di diffondere alcuni programmi in chiaro (produzioni proprie ad esempio) e riservare la codifica solo per altre programmazioni per cui non si hanno diritti di diffusione oltre confine. "Anche per questo - afferma Cattaneo - lo consiglierei comunque ad un broadcaster pubblico perché dà la possibilità all'utenza che è all'estero, per qualunque ragione, di seguire sempre i programmi ed essere a contatto con la realtà della nazione". Il che si traduce in "valore aggiunto" da fornire ai cittadini. Con il sistema di criptaggio Rai, invece, il segnale diventa invisibile a tutti: italiani e stranieri compresi. Un modus operandi "limitante" specialmente nell'ottica di "una televisione ad alta definizione ed una qualità della trasmissione verso la quale ci stiamo muovendo negli ultimi anni per dare il massimo all'utenza". Ed è così che "il satellite diventa un vettore prioritario" grazie al quale "è possibile - conclude Cattaneo - dare la possibilità all'utenza di vedere tutti i programmi, se è in regola con il canone e con il pagamento dei diritti". (Alberto Brambilla - News ITALIA PRESS)

***

Nota di Armanduk:

Ricordate quando un paio di anni fa nel vecchio forum parlavo di questo argomento, di come sarebbe stato molto + conveniente per la RAI dotare chiunque riceva i canali Rai dal satellite (oltre che dall'estero anche nelle zone italiane non coperte) di una card, magari a prezzo simbolico, tipo 10-20€?

Beh, ancora non sono riusciti a partorirla!.....

E ancora accendono microimpianti analogici....


Armanduk
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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' ......... Empty La Rai disdice il criptaggio NDS sul satellite: preparativi di addio a Sky?

Messaggio  Armanduk Lun Feb 16, 2009 2:26 pm

Fonte: Il Sole 24 Ore 04.02.2009

La partita delle piattaforme televisive è apertissima. Un primo atto lo compie la Rai, dando a Sky la disdetta, con i sei mesi di anticipo previsti dal contratto, per l'uso dello standard di criptaggio Nds, quello della News Corp di Rupert Murdoch utilizzato dai canali trasmessi sulla piattaforma satellitare.

A luglio scade il contratto siglato dalla Rai con l'allora Tele+, controllata dai francesi di Canal Plus: un'intesa che ha permesso di produrre il bouquet satellitare di RaiSat, distribuito da Sky in cambio di circa 45-50 milioni annui riconosciuti al servizio pubblico. Insieme a quell'accordo ne è stato siglato un altro, con il quale la Rai s'impegnava a criptare i suoi programmi satellitari con lo standard Nds di Sky. Un accordo che, al contrario di quello sul bouquet di RaiSat, non ha una scadenza temporale ma viene rinnovato tacitamente, a meno che non venga disdettato con sei mesi d'anticipo. Cosa che la Rai ha fatto, per arrivare con le mani libere, e a parità di condizioni, alla trattativa sul rinnovo dell'accordo per il bouquet di RaiSat.

Fin qui, sembra solo una vicenda contrattuale. Che assume però valenze strategiche nell'attuale fase di transizione al digitale e di concorrenza tra le piattaforme tv. Proprio a giugno partirà Tivù Sat, la piattaforma satellitare che ha in Rai e Mediaset i principali azionisti (Telecom Italia Media ha il 4%). Se la Rai non sarà soddisfatta dall'offerta di Sky, non criptera più i suoi programmi in Nds: vale a dire che, allora, gli abbonati alla pay tv non potranno più vedere gli eventi Rai (sportivi, cinematografici o altro) come avviene oggi, grazie al criptaggio dei programmi in Nds. Rai che, ad esempio, non cripta nello standard Conax di Conto Tv, piattaforma alternativa a Sky: sul caso ha aperto un'istruttoria l'Antitrust.

Ancora: un possessore di parabolica non abbonato a Sky non può vedere tali eventi. In certe zone di montagna, d'altronde, senza parabola non si può vedere la tv; ma il canone Rai si deve pagare. La posta in gioco riguarda in particolare Rai1, Rai2 e Rai3, i quali, insieme alle tre reti analogiche di Mediaset, costituiscono una buona fetta degli ascolti di Sky (quale non si sa, perché i dati relativi vengono resi noti cumulati agli ascolti delle sei reti su tutte le piattaforme).

Nelle regioni che spengono il segnale analogico, a partire dalla Sardegna, l'ascolto di Sky cresce, perché chi ce l'ha vede tutta la tv o quasi. Dall'estate le sei reti generaliste saranno disponibili anche su Tivù Sat, gratuitamente, pagando il costo di produzione di una scheda con standard Nagravisìon, quello usato da Mediaset Premium. Mediaset sta valutando rischi e vantaggi di un'eventuale "discesa" dei suoi canali generalisti da Sky, come ha spiegato Pier Silvio Berlusconi a II Sole 24 Ore del 30 gennaio. Lo farà, in caso, solo se altrettanto farà la Rai. Oppure i sei canali generalisti potrebbero restare su Sky senza criptare in Nds, riducendone l'appeal della piattaforma satellitare nelle regioni "digitali".

Se Sky proponesse alla Rai un'alleanza organica, sulla scia dell'accordo su Olimpiadi e Mondiali, infine, sarebbe tutta un'altra partita.

Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"

Armanduk
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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' ......... Empty Re: Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' .........

Messaggio  lupos1 Lun Feb 23, 2009 3:07 pm

la soluzione é vicina? beh se seguireste la nostra petizione beh direi veramente che si potrebbe far qualcosa
ma vedo che quí purtroppo il Sito non é nemmeno ben organizzato e non all´altezza di trattare questa iniziativa..

leggete invece ==>QUÌ CLICCATE
lupos1
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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' ......... Empty Re: Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' .........

Messaggio  lupos1 Lun Feb 23, 2009 3:12 pm

Alberto Brambilla scrive anche questo:
Una luce diafana illumina le facce degli spettatori in trepidante attesa del match europeo, la televisione proietta i volti dei tifosi dipinti tricolore che si agitano sugli spalti dell'Olimpia Stadium. Sembra tutto pronto. Amici, ci sono. "Frittatona di cipolle e birra gelata" di fantozziana memoria aspettano sul tavolino, mentre già si fa sentire l'acquolina. I giocatori si schierano, palla al centro. L'arbitro dà un ultimo sguardo ai suoi collaboratori, e sprofondati sul divano i tre telespettatori si scambiano occhiate d'intesa come per dire: "un bel due a zero non ce lo leva nessuno" . Ecco il fischio. E...schermo nero. Partita finita, frittata nel cestino e tutti a casa senza nemmeno un sorso di birra. Siamo a Bruxelles, Berlino, Parigi, Madrid (ma potremmo essere a Londra, Lisbona o Atene) insieme a un insospettabile trio di italiani all'estero che cerca di vedere una normale partita di calcio della nazionale. Ma fuori dai confini nazionali partite e altri programmi - non solo sportivi - sono off-limits. "E' questione di criptaggio" ripetono da Bruxelles, "i programmi vengono oscurati". E' una condizione comune a tutti gli italiani all'estero e la situazione non cambia da oltre 20anni, nonostante le lamentele, le rimostranze e una petizione nel 2007, promossa dell'eurodeputato Marc Tarabella di chiare origini italiane -, non è ancora cambiato nulla. La raccolta firme era stata lanciata in favore di "tutti quelli che hanno dovuto lasciare l'Italia e che vorrebbero mantenere un legame con la cultura italiana". Una cultura che ovviamente non sta solo nelle partite di calcio, ma la si rintraccia soprattutto nella lingua, già fortemente penalizzata dai tagli ai fondi per gli istituti italiani.
Secondo quanto viene riferito a NewsITALIAPRESS in Belgio, per esempio, uno dei paesi dove il problema sembra più sentito - viste le segnalazioni che giungono in redazione, vengono oscurati diversi programmi del canale Rai Uno. La gamma comprende eventi sportivi, programmi per bambini, cartoni animati e le stesse produzioni Rai. "E' uno strazio", dicono da Bruxelles, facendo eco a quanto già scritto sulla petizione dell'anno scorso in cui si definiva "scadente" il servizio televisivo di Cinecittà. Se la condizione può essere frustrante, perché recepita come stimolo fondamentale per l'attaccamento alla nazione e per la diffusione della cultura in modo facile e chiaro, per la Rai è una questione "logica", dato che il servizio pubblico "non ha i diritti per l'Europa". "Vengono criptati tutti quei programmi per cui la Rai non ha i diritti, non è un problema sul satellite." L'emittente nazionale acquista i diritti televisivi solamente per la trasmissione entro i confini di Stato, la mancata ricezione di alcuni programmi si spiega con due differenti motivazioni. La prima: la Rai non acquista i diritti, perché troppo costosi viste le risorse disponibili. Ma "non è soltanto un problema economico", per alcuni format la casa produttrice vende i diritti a Saxa Rubra solo ed esclusivamente per la trasmissione nazionale, senza concedere i diritti per l'estero. E in questo caso "la Rai si vede costretta a criptare il segnale durante quel programma o quella determinata manifestazione". Un caso tutto italiano, e "unico in tutta Europa",tiene a precisare il direttore di RadiohItalia, Lorenzo Ponzo, da Bruxelles.
Anche in Svizzera hanno la necessità che i loro connazionali lontani da casa riescano a seguire le trasmissioni SwissMade, ma oltralpe le cose funzionano in un modo diverso. Infatti, tramite l'acquisto di una smart-card, distribuita dalla società Sataccess, si garantisce la visione in chiaro dei programmi elvetici diffusi via satellite - dopo averla inserita nell'apposito decoder ovviamente. Averla è semplice. Basta compilare il modulo sul sito dell'azienda di Zurigo per ricevere a casa la propria carta. L'accesso ai programmi - e quindi ai diritti pagati dall'emittente - viene fornito solo ed esclusivamente al possessore del magico marchingegno e non sono diffusi nell'etere alla mercé di chiunque riesca ad allacciarsi.Il metodo sembra facile, veloce, sicuro per tutti e di pronto utilizzo.
Per l'onorevole Laura Garavini, esponente del Pd alla Camera, la motivazione principale è il caro prezzo dei diritti internazionali "soprattutto legate alle questioni di carattere sportivo". Una produzione italiana o internazionale non può vendere i diritti alla Rai anche per la diffusione dei programmi oltre confine se si riserva di concedere la vendita anche ai paesi vicini: "non avrebbe senso", afferma l'onorevole. Ed è proprio per questo che i produttori propongono "una cifra particolarmente elevata, una cifra che la Rai non è disposta a pagare". La card su modello elvetico "sarebbe anche l'obiettivo per l'Italia", dice la Garavini, anche se al momento si sta "cercando di sbloccare la situazione" ma lo stato dei lavori resta ancora in una "fase conoscitiva" della problematica, alquanto complessa dal punto di vista tecnico.
In seguito all'interrogazione parlamentare presentata dall'esponente del Pd la risposta da parte del Sottosegretario agli Esteri Mantica è stata "insoddisfacente", afferma la Garavini, perché "non è stata data nessuna potenziale soluzione del problema". Nella richiesta presentata dall'onorevole si ventilava una soluzione tendente al servizio a pagamento "sul metodo di Sky", cioè via satellite con carta prepagata - visto che i cittadini all'estero non pagano il canone italiano ma quello della rete attraverso la quale la Rai trasmette (per il Belgio è Coditel). Per questo motivo la Garavini aveva intenzione di attivare un tavolo ad hoc per comprendere le possibilità offerte dalle nuove tecnologie: "Non posso immaginare - continua la Garavini - che dobbiamo essere vincolati per forza di cose al fatto che questi servizi debbano essere oscurati", ma la proposta non è stata ancora accolta. La richiesta dei "nostri connazionali è più che legittima e si acutizza in occasione di rilevanti eventi di carattere sportivo, ma in realtà è un continuum". Alla luce del fatto che il numero di programmi che non vengono trasmessi in chiaro è "oramai molto ampio" e non è più solo "una questione legata al mero aspetto sportivo ma anche culturale", fa notare l'onorevole. Per questo è necessario cercare una soluzione al problema. Finora la "risposta del Governo è stata insoddisfacente" ma la Garavini non ha intenzione di "mollare la presa". A questo punto sorge spontanea una domanda: cosa faranno gli utenti Sky che guardano il satellite dall'estero con l'aumento dell'Iva del 10%? Diminuirà ancora la potenziale diffusione della cultura italiana? Nonostante si pensi il contrario e l'emittente Sky "non garantisca le trasmissioni fuori dall'Italia" è pratica diffusa (e legale) attivare un abbonamento in Italia ma continuare a ricevere il segnale dall'estero - previo pagamento della rata. Senza contare il fatto che la rete nazionale rischia di cedere un bacino d'utenza di circa 2 milioni di italiani in tutta Europa, quando basterebbe spingere per un modello di diffusione tramite carta prepagata più 'moderno' e maggiormente fruibile in grado di risolvere i problemi, aumentare i guadagni e dividere gli oneri. Insomma, staremo a guardare e alla prossima puntata (ammesso che riuscirete a vederla).
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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' ......... Empty Pagare e non vedere?

Messaggio  Bruno Ven Mag 22, 2009 2:46 pm

Vi lamentate?

"Con raccomandata A/R n. 605947930896 d.d. 03-12-2007 ricevuta dallo sportello abbonati di Torino Agenzia delle Entrate SAT, il 13.12.07 (di cui tengo gelosamente l'originale,) comunicavo:
A) La cessione a terzi degli apparecchi di ricezione in mio possesso fornendo i dati del nuovo proprietario.
B) Il mio trasferimento definitivo verso la Spagna con cessazione di residenza all'indirizzo intestatario dell'abbonamento;
Allegando la modulistica di disdetta, come previsto dal regolamento.

Tutti gli altri bollettini per gli anni residente in Italia, erano stati regolarmente pagati Nonostante, sono pervenute ad oggi, notifiche di mancato pagamento del canone all'indirizzo italiano alle quali si è data risposta allegando la documentazione, senza nessun riscontro se non l'imposizione di pagamenti anche arretrati.

Il trasferimento in Spagna e residenza ufficiale avvenuta il 27/12/2007 con iscrizione all'AIRE.

Ora è la volta di una raccomandata con ingiunzione di pagamento del canone, avvisando che in mancato ricorso, sarà processata per vie legali ecc.

Vorrei sapere quando e come questa storia potrà finire, dato che non
saprei come far fronte alle richieste e nemmeno come presenziare in
processi accusato di non ho capito cosa.

Se cortesemente potreste rispondere, grazie

Bruno
Ospite


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Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' ......... Empty Re: Criptaggio Rai: la soluzione è 'vicina' .........

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