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Messaggio  Armanduk Gio Feb 05, 2009 4:04 pm

Fonte: SardegnaHertz

La tv italiana vive una situazione piuttosto movimentata che interessa tutti i più grandi operatori del panorama nazionale. In questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione presentando il progetto Tivù e l'inglese Freeview al quale pare ispirarsi il progetto italiano.

Per quanto riguarda l'arrivo di Air Plus l’unica novità visibile è che dalla pay tv sul digitale terrestre è sparito il marchio La7 e si chiama solo Cartapiù. Tra un mese, si aggiungerà una seconda parola: «Dahlia».
E quello come riporta Repubblica, sarà il segnale d’ avvio delle trasmissioni del bouquet organizzato dagli svedesi di Air Plus Tv, subentrati nella payperview a Telecom Italia e a cui si sta dedicando l’amministratore delegato Fabrizio Grassi, in queste settimane sempre in viaggio tra Italia, Svezia e Stati Uniti dove sta mettendo a punto gli ultimi dettagli della partita dei diritti con le major.
Air Plus dunque opererà anche in Italia con il marchio Dahlia Tv che usa già in Spagna. Subentrerà a Ti Media nei diritti del calcio relativi che riguardano cinque squadre di Serie A e tutta la B. Poi si aggiungeranno dei canali di taglio cosiddetto ‘maschile’ : quindi sport, anche estremi, viaggi, scienza e un po’ di «eros». Questa è perlomeno la miscela che Air Plus ha già sperimentato in Svezia, Finlandia e Spagna.

Per quanto riguarda la RAI le novità più recenti riguardano il canale Rai Edu 2 diventato Rai Storia.
Il canale prodotto da Rai Education trasmette contenuti culturali riguardanti letteratura, arte e storia.

Sul fronte Mediaset invece le novità più importanti riguardano l'annuncio di un canale tematico dedicato alla musica classica.

Ma in questi giorni l'argomento più importante è nuova piattaforma chiamata Tivù
Presentata ufficialmente alla conferenza di gennaio di DGTVi la nuova piattaforma Tivù SAT intende portare i contenuti del digitale terrestre anche nel satellite per raggiungere in questo modo le zone non coperte dai ponti terrestri.
Al progetto partecipa la RAI (per il 48%), Mediaset (48%) e Telecom Italia Media (4%).
L'attuale presidenza è di Mediaset.

Tivù Sat dovrebbe trasmettere da giugno sui 13°E.
E' bene precisare che Tivù Sat è sarà solo il progetto più concreto di un consorzio già esistente da diversi anni.
La società tivù srl nata nel 2006 non opererà infatti solo attraverso Tivù Sat ma cercherà di promuovere anche il digitale terrestre. Potrebbe essere quindi in grado di porre un po' di ordine alle situazioni che si verranno a creare in seguito allo switch-off.

Un passo avanti in quest'ottica come riporta il sole24ore è stato fatto dalla RAI con la disdetta in anticipo della codifica NDS, la stessa impiegata da SKY che permetteva agli abbonati di ricevere in chiaro anche le emissioni oscurate per motivi di diritti tv da parte dell'emittente di stato italiana.
Anche il contratto che lega i programmi di RAISat a SKY scade a luglio, pertanto almeno sulla carta vi sono tutte le condizioni per svincolarsi dal gruppo del magnate australiano.
In seguito alle anticipazioni di numerosi mass-media la RAI ha diramato un comunicato stampa, che riporto testualmente:

A proposito di ricostruzioni e analisi che – da qualche giorno – si susseguono su quotidiani e stampa, la Rai precisa che:

1.la costituzione di una società con Mediaset e Telecom per sostenere con una piattaforma satellitare integrativa il passaggio al digitale terrestre è avvenuta nei mesi scorsi con la finalità di garantire piena visibilità dell’offerta gratuita agli utenti. Misure del genere sono state prese in altri Paesi, a cominciare dalla BBC nel Regno Unito;
2.la recente comunicazione a Sky di disdetta del sistema di criptaggio Nds dei canali è stata fatta in ottemperanza a una specifica clausola contrattuale e in vista del negoziato con Sky degli accordi in scadenza alla fine di giugno.

Si tratta di atti normali nella vita dell’azienda che non possono in alcun modo essere interpretati a sostegno di fantasiose illazioni sulle future strategie della Rai.

I più ottimisti vedono in Tivù il tentativo italiano alla realizzazione di un qualcosa di simile all'inglese Freeview.

Freeview promuove attraverso un consorzio la tv digitale gratuita nel Regno Unito.
Il consorzio lanciato il 30 ottobre 2002 nasce in seguito al fallimento di ITV digital. Così come in Spagna anche gli inglesi avevano tentato nei primi anni del 2000 la via fallimentare del digitale esclusivamente a pagamento.

I fondatori di Freeview sono la BBC, la Crown Castle UK (ora conosciuta come la Nation Grid Wireless) e British SKy Broadcasting.
A partire dall'ottobre 2005 si sono aggiunti ITV PLC e Channel 4.
Sono stati assegnati tre multiplex (B,C,e D)

Il pacchetto comprende canali televisivi gratuiti, emittenti radio, servizi interattivi della BBC di Sky e altre emittenti.

I numeri di questo servizio sono impressionanti e rappresentano certamente uno dei casi più importanti di successo del digitale in tutta Europa.
Anno dopo anno, gli utenti hanno superato quelli della piattaforma satellitare BSkyB.

E' interessante notare che attualmente Freeview non trasmette alcun canale in alta definizione.
Il 21 novembre 2007 l'OFCOM è intervenuto per riorganizzare i 3 multiplex disponibili, in modo da introdurre nel multiplex B i primi canali in HD (attualmente usato da CBeebies, il parlamento della BBC, tre canali interattivi, 10 radiofonici e 2 di servizi dati)
Il servizio dovrebbe prendere il via nell'autunno del 2009 impiegando in primo luogo la codifica MPEG4, ma sopratutto sarà essenziale per i servizi HD l'uso in futuro del nuovo standard DVB-T2.
I primi 3 canali a trasmettere in HD saranno BBC HD, ITV HD e Channel 4 HD.

Attualmente i limiti di copertura riguardano un 27% circa della popolazione impossibilitato alla ricezione e va curiosamente sottolineato come i problemi non siano mancati come la sostituzione nel maggio 2008 da un minimo di 200.000 a 350.000 apparecchi in quanto la memoria disponibile nei ricevitori non era più sufficiente [http://www.guardian.co.uk/media/2008/aug/14/digitaltvradio.television]

Per un elenco dettagliato dei canali, vi rimando al sito ufficiale:
http://www.freeview.co.uk/freeview/Channels

La corrispettiva piattaforma satellitare prende il nome di Freesat ed ha visto l'inizio delle trasmissioni il 6 maggio del 2008.
A differenza della versione terrestre sono già attivi 2 canali in HD su un totale di 140 canali gratuiti.
Qualsiasi ricevitore è in grado di sintonizzare i canali di Freesat, tuttavia i kit compresi di parabola o ricevitori appositamente realizzati per questo servizio consentono la ricezione dei canali interattivi e di altre feature avanzate.

Il mux satellitare si trova sui 28.2°E e fa largo uso del satellite ASTRA 2D.

Tutti i canali sono trasmessi gratuitamente, ma va detto che il footprint di questo satellite centrato nel Regno Unito penalizza buona parte del resto d'Europa. Sicuramente la questione dei diritti televisivi è più delicata su HotBird dove con parabole di piccole dimensioni viene garantita la copertura su tutto il continente.
Pertanto secondo le ultime indiscrezioni i ricevitori studiati per la piattaforma italiana Tivùsat disporranno di un accesso condizionato Nagravision per poter rimettere in chiaro i programmi codificati per motivi di diritti tv.
Attraverso una tesserà probabilmente dal valore commerciale di 5 euro per l'utente e le emittenti sarà quindi possibile superare il problema dei diritti tv validi solo per la penisola.


E' da sottolineare come BskyB di Rupert Murdoch partecipi al progetto freeview, mentre in Italia è completamente fuori e viene visto come un forte concorrente (si ricordi inoltre che SKY non può operare per legge anche sul terrestre) e la nuova piattaforma pare sia nata non solo per portare il digitale nelle zone non coperte ma per contrastare il dominio di Sky Italia.

Cristian Puddu


Ultima modifica di Armanduk il Mar Feb 24, 2009 5:45 pm - modificato 1 volta.

Armanduk
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Messaggio  Armanduk Lun Feb 23, 2009 11:48 pm

Tivù Sat: confermata ufficialmente codifica Nagravision per nuova piattaforma

Fonte: Digital-Sat

Nagravision che fa parte del Kudelski Group uno dei maggiori fornitori indipendenti di sistemi di protezione provvederà alla fornitura dei sistemi di accesso condizionato CAS per Tivù Sat.
Tivù Sat è il servizio satellitare posseduto in una joint venture dalla RAI, Mediaset e Telecom Italia Media.

Prevista per una entrata in servizio il prossimo Giugno il servizio gratuito offrirà alle abitazioni non in grado di ricevere il segnale DTT in questo momento, l'opportunita di riceverlo durante la fase di transizione dal segnale analogico a quello digitale che è pianificata per la fine dell'anno 2012.

I canali disponibili sul ricevitore Tivù Sat saranno gli stessi che si possono vedere attualmente tramite il segnale DTT ed includeranno: RAI 1, RAI 2, RAI 3, RAI 4, CANALE 5, ITALIA 1, RETE 4, LA7, BOING, IRIS e molti altri.

Il segnale di Tivù Sat verrà criptato usando il sistema Nagravision e sarà possibile decodificarlo con le apposite smartcards per proteggere i diritti relativi ad avvenimenti come sport e cinema assicurando così che questi programmi non siano visibili fuori dal territorio Italiano.

Si prevede che quasi 2 milioni di famiglie richiederanno gli appositi decoder Tivù Sat come conseguenza dello spegnimento del segnale analogico. Il costo delle smartcard che non è stato ancora deciso sarà basso e coprirà il costo delle medesime. Non ci saranno costi di abbonamento e le smartcard non avranno scadenza.

"Lo switch off dell'analogico sta per arrivare e ancora adesso molte abitazioni richiedono aiuto e servizi per mantenere i loro sistemi analogici e ricevere il segnale digitale" ha dichiarato Carlo Stramaglia, a capo di Nagravision Italia. "E' un onore venire selezionati per questo ambizioso progetto e giocare un ruolo importante nel mantenere questi programmi a disposizione di queste famiglie".

__________________

Tivù Sat è una società con proprietà suddivisa tra Mediaset (48%), RAI (48%) e Telecom Italia Media (4%). Lo scopo principale di questa società è quello di agire come un marchio "ombrello" nella transizione dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali per le televisioni nazionali e quelle regionali che stanno per migrare al nuovo sistema DTT.

Il Gruppo Kudelski è un leader mondiale nella sicurezza digitale e soluzioni digitali per la distribuzione multimediale di contenuti ed interattività. Le sue tecnologie sono usate in un ampio spettro di servizi e applicazioni che richiedono un controllo dei diritti di accesso per assicurare un ricavo per i fornitori di contenuti ed i fornitori di servizi di televisione digitale ed applicazioni interattive attraverso trasmissioni digitali, banda larga e servizi mobili. Il Gruppo Kudelski è anche un leader tecnologico mondiale nell'area per il controllo degli accessi e la gestione del personale di siti o particolari eventi. Addizionalmente offre registratori professionali e sistemi Hi-Fi di alto pregio. Il quartier generale della società si trovano a Cheseaux-sur-Lausanne in Svizzera.

Nagravision, una società del Gruppo Kudelski, è un fornitore leader di accessi condizionati, DRM (Digital Right Management) e soluzioni integrate on demand per fornitori di contenuti e operatori di televisione digitale, banda larga, e piattaforme mobili. Le sue tecnologie sono usate al momento da più di 120 operatori di Pay-TV in tutto il mondo rendendo sicura la trasmissione di contenuti a più di 92 milioni di smartcards e ricevitori attivi.


Ultima modifica di Armanduk il Mar Feb 24, 2009 5:41 pm - modificato 1 volta.

Armanduk
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Messaggio  lupos1 Lun Feb 23, 2009 11:55 pm

Lotta contro il criptaggio/oscuramento dei programmi della RAI all’estero, continuando a raccogliere firme e a diffondere informazione e sensibilizzazione sull’annoso problema. Questo sta servendo a qualcosa, dato che non si tratta più soltanto di un tema che salta fuori ogni quattro anni per i mondiali di calcio, e RAI International che adesso si chiama RAI Italia arriva anche in Europa e qualche partita della nazionale ogni tanto si può vedere. Ma è sempre lì quella famigerata lista di “criptati per l’estero”, programmi per i quali “la RAI non dispone dei diritti di diffusione all’estero” e quindi “vengono codificati nelle trasmissioni via satellite”. Sono quei film e telefilm, serie tv, avvenimenti sportivi, cartoni animati, documentari etc. che per noi Italiani all’estero significano schermo nero e muto.
I motivi, sappiamo che vanno molto al di là dei “diritti televisivi” che la RAI non vuole pagare per fare il suo dovere di servizio pubblico per tutti gli Italiani, siano o no residenti in Italia. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di disinteresse verso gli emigrati che, dopo tanti anni di lavoro, di sofferenze e di contributi di tutti i tipi allo sviluppo del paese, alle loro legittime e sacrosante richieste ricevono risposte sempre peggiori.
L’ultimo esempio è la legge finanziaria di questo governo, che ha ulteriormente tagliato, di più della metà!, i già magri fondi per gli Italiani all’estero, in capitoli come l’assistenza agli emigrati in difficoltà, la scuola e la cultura, l’associazionismo e anche i Com.It.Es., proprio per il 2009 quando si dovrebbe votare per rinnovarli.
Tutto questo dimostra ancora una volta, se ancora ce ne fosse bisogno, che la questione del criptaggio della RAI all’estero è un esempio di una situazione generale sempre più grave, dalla quale si può uscire solo con una grande mobilitazione unitaria di tutti noi. Dunque uniamoci e continuiamo per la lotta e la giustezza delle nostre ragioni, continuamo a portare avanti la Petizione, verso il primo obiettivo cerchiamo di raggiungere almeno diecimila firme e oltre, perché quante più firme e quante più volontà e appoggi si raccolgano, più forti saremo tutti e più possibilità avremo di far sì che la RAI sia, finalmente, per tutti e di più.

la Petizione “Rai, per Tutti, di Più” è diretta tra gli altri al “nuovo” Presidente
del Consiglio dei Ministri, Berlusconi, e al nuovo Sottosegretario (non più Viceministro) agli Affari Esteri con delega alle “collettività italiane all’estero”, Mantica... ma il testo è sempre lo stesso, e la rabbia e le richieste sono sempre le stesse: basta con l’oscuramento della Rai all’estero, basta con questa discriminazione inaccettabile che solo fa l’Italia, basta con le false scuse dei “diritti televisivi”, e soprattutto, basta con l’intollerabile mancanza di un minimo di attenzione, rispetto e considerazione per i sacrosanti diritti dei cittadini italiani residente all’estero, diritti come tali acquisiti per il passato, per il presente e per il futuro!
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Messaggio  Armanduk Mar Feb 24, 2009 5:38 pm

Lupos, la piattaforma Tivù serve ESATTAMENTE a questo scopo. L'unica cosa è che dovranno rendere disponibili le card anche per gli italiani all'estero, magari anche attraverso una vendita attraverso il web, o la distribuzione nei luoghi dove è maggiore la presenza dei nostri connazionali.
La scheda funzionerà con il Nagravision, ovvero con una codifica letta da tutti i decoder DTT attualmente in commercio.

Penso che un prodotto adatto allo scopo possa essere il decoder Humax Combo 9000 SAT MHP e DTT MHP, la cui unica pecca è che NON è adatto per l'alta definizione, ma ha un costo contenuto, attorno ai 150€.

Armanduk
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